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L’influenza degli influencers

Heilà buon lunedì. Eccoci al nostro consueto appuntamento.

Oggi volevo parlarti di influencers, come hai capito dal titolo.

Il 7 luglio viene pubblicata la notizia secondo la quale lo chef messicano Edgar Nunez, alla richiesta di una modella/influencer di un pasto gratis in cambio di un post sui social media, rifiuta.

Non solo, ma espone la cosa sui suoi social media e a giornalisti amici chiamando la modella, ma anche tutti gli altri influencers, “scroccona”.

Questi i fatti che hanno scatenato l’idea di questo post.

Di getto mi sono subito venuti in mente un paio di pensieri.

Innanzitutto sono anni che sui gruppi Facebook di albergatori e lavoratori del settore regolarmente appare il post di qualcuno che dice di aver rifiutato l’influencer di turno che voleva soggiornare o mangiare gratuitamente. Quindi Edgar Nunez evidentemente fa notizia perché è un celebrity chef…quindi anche lui un influencer.

E poi il fatto che lui abbia comunicato in questo modo mi rende palese la sua intenzione di utilizzare la situazione a fini pubblicitari, con buona pace di tutti quelli che “ha fatto bene, sono degli scrocconi”, “devono andare a lavorare”, etc. etc. Chi ha approfittato della situazione quindi è lui che ha abusato del nome (e del lavoro) dell’influencer per farsi pubblicità.

Ad ogni modo.

Regolarmente vengono fuori notizie del genere e siccome vedo molti albergatori confusi da questa “situazione influencers” volevo chiarire un po’ di concetti che credo sia importante mettere sul tavolo.

E’ una situazione complicata.

Resa ancora più difficile dal fatto che c’è tanta improvvisazione sia dal lato degli influencers, su cosa dovrebbero proporre alle aziende e come, sia dal lato delle aziende perché…ehm… non capiscono nulla di marketing.

Quindi veniamo al sodo.

Punto uno.

La stragrande maggioranza degli influencers sono degli scrocconi.

Punto e basta.

C’è poco da fare.

Sono persone che per qualche motivo hanno una decina di migliaia di persone che li seguono sui social media.

Il motivo è quasi sempre legato a qualche aspetto estremamente superficiale: bellezza fisica, automobili, lusso estremo (spesso solo mostrato).

Il loro obiettivo è scroccarti il pasto/soggiorno, non vedono il loro status di “influencer” come un lavoro, non lo approcciano professionalmente e non ha NESSUN SENSO avvicinare il proprio brand a loro.

Punto due.

Adesso parliamo d’influencers veri.

E’ un lavoro quello dell’influencer?

Che lavoro è quello dell’influencer?

Sì, è un lavoro.

Fare l’influencer non è niente di diverso dal fare qualsiasi lavoro nel settore dell’intrattenimento: presentatore tv, sportivo professionista, attore.

Certo, le skills per fare ognuno di questi lavori sono diverse, applicate in modo diverso e allenate diversamente.

Ma tutti competono per la tua attenzione.

E’ questo il loro lavoro: essere bravi a catturare il tuo interesse.

Loro intrattengono il pubblico, il pubblico gli dà attenzione, questa attenzione viene convogliata verso le pubblicità, le aziende che fanno pubblicità li pagano.

Semplice.

Gli influencers veri, capiscono il loro ruolo, il valore che possono fornire all’azienda e affrontano il loro lavoro in maniera professionale.

Punto tre.

Ci sono vantaggi, eventualmente, nel fare influencer marketing?

Sì, due potenziali vantaggi:

Visibilità. Questo è l’ovvio vantaggio. Quando si paga qualcuno per farci pubblicità vuol dire che ci si aspetta che il nostro marchio verrà conosciuto da nuove persone che potrebbero diventare potenziali clienti. Quindi influencer marketing dovrebbe equivalere a maggiori ricavi, magari non immediati, ma comunque dovrebbe portare un aumento delle vendite;

Associazione. Il secondo vantaggio è relativo alla forza del proprio marchio. Quando ci si associa a un influencer parte dei valori rappresentati da quell’influencer si vanno ad associare al nostro hotel. Se faccio pubblicità con un influencer di lusso probabilmente il concetto di lusso verrà associato a me. Se faccio pubblicità con un influencer sportivo il concetto di sport viene associato al mio hotel. E così via. Questo non ha l’obiettivo di portare direttamente delle prenotazioni ma di rafforzare delle caratteristiche di brand che dovrebbero avvicinare l’hotel al tipo di segmento di mercato che si vuole rappresentare.

Ora veniamo alla parte più pratica.

Dopo aver chiarito chi sono gli influencer.

Dopo aver chiarito che possono essere utili e quale utilità possono portare.

E’ il momento di chiarire: com’è possibile distinguere un influencer vero da uno scroccone?

L’influencer vero è un professionista.

Quindi molto semplicemente dovremo vedere se si comporta da professionista.

In che modo?

I professionisti sanno che il loro obiettivo è fornirti valore.

Durante i contatti che avete avuto…

Ti ha dato qualche motivo per pensare che associarsi sarebbe di valore per te?

Ti ha specificato che pubblico ha?

Ti ha specificato a cosa sono interessati i suoi follower?

Ti ha specificato alcune possibili partnership?

Ti ha specificato i suoi click-rate?

Ti ha fornito esempi di partnership precedenti?

Ti ha fornito un esempio di final report sulle sue attività?

Ti ha specificato quali attività farebbe per te e tu quali per lui/lei?

Se non l’ha fatto lascia perdere.

Stagli lontano.

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