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Ho licenziato un ottimo chef. Perché?

Ciao ,

oggi volevo raccontarti una situazione personale in cui mi sono trovato in passato. Voglio farlo perché ti può aiutare a gestire meglio il tuo hotel.

Anni fa sono diventato direttore di un hotel in Toscana, in un posto molto bello, che insieme al team dell’hotel mi è rimasto nel cuore.

Una delle prime attività che si fanno quando si inizia a lavorare in una nuova struttura è una valutazione del personale: come lavorano, come è distribuito il lavoro, quali penso che siano le loro caratteristiche principali, la loro personalità i loro punti di forza e debolezza.

Così riesco a farmi un’idea del potenziale di ognuno e su cosa dobbiamo lavorare insieme.

Nell’hotel avevamo un ristorante, quindi nel team c’era uno chef.

Bravissimo.

Cucinava veramente da Dio.

Ancora oggi mi ricordo una ribollita fatta da lui che è uno dei piatti più buoni che abbia mangiato in vita mia.

L’ho licenziato.

Senza se e senza ma.

In tronco.

Perché?

Perché aveva due difetti importantissimi:

– Non rispettava le persone che facevano parte del suo team: urla, insulti, padelle lanciate. Hai presente le storie dell’orrore delle cucine di una volta? Ecco, lui faceva così!

– Non era in grado di gestire la cucina come un business: ordini fatti senza criterio, nessun concetto di costo piatto, menu creati a “sentimento”.

Ho provato a lavorare con lui per un po’.

Ma non sono riuscito a fargli capire l’importanza di questi due aspetti e quindi l’ho dovuto mandare via e cercare un nuovo chef.

Cosa era successo di sbagliato?

Quando questo chef era stato assunto, chi aveva fatto selezione si era concentrato nella skill che riteneva importante ignorando le altre, che però erano sotto il minimo accettabile.

Mi spiego meglio.

Quando noi cerchiamo un nuovo membro del team, le persone che selezioniamo hanno tante competenze.

Spesso quello che capita è che ci focalizziamo su una o due competenze principali e ignoriamo le altre, dando per scontato che la persona le abbia almeno a un livello minimo sufficiente.

Ad esempio assumiamo un barman bravissimo nel fare i cocktail, ma diamo per scontato che sappia gestire economicamente un bar e sappia vendere i prodotti che propone.

Nel mio caso lo chef aveva altissime competenze di cucina ma era mancante in quelle di gestione del team e del business.

Cosa possiamo imparare da questo?

Che quando facciamo selezione del personale dobbiamo sapere bene quello che stiamo cercando, quali sono le competenze su cui vogliamo che eccella, ma controllare anche le competenze minime di base.

Dobbiamo avere un elenco ben chiaro delle skill minime necessarie e scremare in base a quelle sia in fase di valutazione dei curriculum che in fase di colloquio

Cosa ne pensi?

Hai mai fatto questo elenco di skill per i vari ruoli nel tuo hotel?

Se ti interessa possiamo creare un elenco insieme dei tuoi ruoli più importanti e delle competenze minime che devono avere in modo che tu sia pronto per i prossimi turni di selezione del personale.

A presto

Eugenio

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