Ciao,
sai che Michelin adesso valuta anche gli hotel?
In realtà lo fa da più di 100 anni, ma gli hotel erano mischiati ai ristoranti ed era tutto un po’ confuso.
Ma da quest’anno, esattamente dall’8 Aprile, ha una sezione dedicata.
E invece di rilasciare le famose stelle, da le “chiavi Michelin”.
A noi che ci importa? Dobbiamo entrare nella guida?
No, o meglio, non necessariamente.
A me interessa il significato che ha questo “allargamento” verso gli hotel da parte di Michelin.
Quando un turista cerca un hotel per il suo viaggio non cerca semplicemente un buon albergo, ma qualcosa che sia allineato alle sue passioni e al tipo di vacanza che vuole fare.
Per questo nel corso degli anni sono nati tanti operatori che preselezionano gruppi di hotel per aiutare i viaggiatori nella loro scelta.
Se viaggio in famiglia e voglio avere servizi per i bambini e i genitori andrò in un family hotel.
Se viaggio per fare ciclismo e voglio avere servizi per chi si vuole muovere in bici andrò in un bike hotel.
Ma chi mi dice che uno specifico hotel è family o bike?
Risposta: qualcuno che ha selezionato questi hotel in base a dei parametri e che mi dà determinate garanzie.
Questa suddivisione delle strutture sta diventando sempre più frammentata e precisa sulle esigenze specifiche del cliente.
Quando io lavoravo in Accor, una ventina di anni fa, i brand del gruppo erano 5/6, oggi se andate sul sito ne contate 41 (!!!).
Perché?
Perché ognuno di questi brand ha l’obiettivo di attrarre un microsegmento di clientela diverso offrendo ambienti e servizi sempre più specifici per il proprio cliente tipo.
Michelin sta facendo questo: sta creando una selezione di hotel che saranno ottimali per uno specifico segmento di clientela (che poi è lo stesso segmento di clientela che va a mangiare nei ristoranti stellati).
Ma alla fine a noi piccoli albergatori indipendenti a che ci serve tutto questo?
Ci serve per capire che per attirare il viaggiatore del futuro dobbiamo capire bene a quale segmento ci rivolgiamo e orientare le nostre scelte e i nostri servizi su questo segmento.
E che questo segmento sta diventando sempre più specifico: non sarà più “family” ma “active family”, “relax family”, “gourmet family”, etc.
Quindi fatti tre domande:
– qual è il mio microsegmento? → quali sono le sue caratteristiche che lo differenziano dai segmenti vicini
– quali servizi dedicati posso offrire al mio microsegmento? → cosa posso fare nello specifico che gli faccia capire che qualcosa è veramente dedicata a lui
– dove trovo il mio microsegmento? → su quali canali posso intercettarlo e fare marketing
Se riesci a rispondere a tutte e tre queste domande sei già un pezzo avanti e non ti resta che mettere in pratica quello che hai pensato.
Se non ci riesci posso darti una mano a fare queste valutazioni in un’ora di videoconsulenza gratuita
Altrimenti noi ci sentiamo presto.
Eugenio